Descrizione Progetto
Cefalee
La cefalea è una malattia complessa, prismatica, che ha mille facce. La più frequente è l’emicrania che si manifesta con crisi dolorose, localizzate o diffuse a tutta la testa con un dolore pulsante o gravativo, nausea, fotofobia, osmofobia e intolleranza ai rumori. Ci sono poi le cefalee tensive che sono caratterizzate da un dolore costante e quotidiano che vengono descritte nei modi più disparati come una compressione intorno alla testa, una tensione dei muscoli del collo o un peso. Ci sono ancora le cefalee psicogene, indotte da disturbi della sfera emotivo-affettiva che turbano molto il paziente, ma ovviamente questo tipo di cefalee si cura debellando la causa scatenante.
Si curano, e se la terapia è centrata il paziente può guarire.
Tale complesso capitolo della Neurologia è stato affrontato dal Prof. Covelli con diversi approcci sperimentali di seguito elencati:
Rilievi psicometrici nei pazienti cefalalgici;
studio cronobiologico delle cefalee periodiche;
analisi dei sistemi di controllo serotoninergico ed endorfinergico del dolore nell’emicrania;
studio dei riflessi nocicettivi di flessione come metodo di esplorazione del dolore nell’uomo;
deformabilità eritrocitaria nelle cefalee;
inquadramento nosografico e classificazione della cefalee in relazione a patterns neurotrasmettitoriali più o meno sovrapponibili in forme di cefalee poco differenziabili sul solo piano sintomatologico;
terapia delle sindromi cefalalgiche con bloccanti della pompa del calcio o con calcitonina.
Indagini della funzionabilità del Sistema Immunitario circa il monitoraggio delle sottopopolazioni linfocitarie, delle citokine, della capacità fagocitarla e di killing da parte dei polimorfonucleati e monoliti prima e dopo varie terapie farmacologiche.
Cefalea a Grappolo
Si, è la cefalea a grappolo le cui crisi si concentrano ai cambiamenti stagionali prevalentemente quando cambiano i valori della temperatura. Gli attacchi si susseguono nelle 24 ore uno o più volte al giorno e durano dai 30 minuti alle 2 ore.
Prevalentemente il ritmo sonno veglia, l’orario dei pasti e i turni di lavoro. Si chiama anche cefalea da orologio e compare nelle prime ore della notte, nelle prime ore del pomeriggio o dopo il pasto serale. Alcuni la definiscono cefalea da suicidio per l’intensità del dolore.
Il dolore è descritto come un coltello piantato nella testa è localizzato indietro e intorno all’occhio con irradiazione temporo-frontale e facciale. La caratteristica peculiare è che il dolore è unilaterale si ripete immancabilmente dallo stesso lato ogni attacco di uno stesso grappolo e spesso anche nei grappoli successivi.
I sintomi tipici sono la lacrimazione, il rossore dell’occhio la congestione nasale e la rinorrea sempre dello stesso lato del dolore. Inoltre, il paziente cammina su e giù per la stanza contrariamente al soggetto emicranico che ha bisogno di stare a riposo al buio.
Una buona risposta si può avere con il litio carbonato, i calcio antagonisti e nei casi di cluster cronico può risultare di una qualche utilità la terapia cortisonica. Non bisogna eccedere con i triplani, che se da un lato curano la crisi dall’altro possono evocare un’altra successivamente.
Cefalea di Horton
E’ una violentissima crisi di Cefalea caratterizzata da dolori accessuali, localizzata per lo più all’occhio, alla regione temporale, spesso sempre da un lato.
La violenza del dolore raggiunge livelli così elevati che può determinare fenomeni sincopali (perdita di coscienza) e alterazioni psicologiche (agitazione psicomotoria e turbe del sensorio).
Il dolore è notturno. Compare e scompare molto repentinamente, spesso in più notti successive alla stessa ora e talora più volte nella stessa notte. Congestione congiuntivale, lacrimazione, rinorrea e arrossamento del viso fanno da cornice al quadro doloroso.
La diganosi è generalmente agevole ed è su base clinica. E’ opportuno eseguire una differenziale con altre patologie: l’ aneurisma della carotide di un seno venoso situato alla base del cranio, forme nevralgiche atipiche facciali e una forma particolare di cefalea caratterizzata da dolore intenso temporale, turgore dell’arteria temporale dimagramento, anoressia e valori elevati della VES.
La cura è complessa ed articolata,va evitato l’uso continuo e protratto di analgesici e triptani che finiscono col peggiorare il quadro clinico ma nel giro di 6/12 mesi il paziente migliora nettamente senza assunzione di analgesici.
Nevralgia del Trigemino
La nevralgia del trigemino è più conosciuta rispetto alla nevralgia vidiana o quella sfenopalatina o quella glossofaringea, meno note ma altrettanto intense come dolore.
Esistono dolori anche molto intensi che colpiscono il cranio e la faccia ma non sono vere e proprie cefalee si chiamano nevralgie.
Con dolori intensissimi folgoranti urenti, improvvisi, della durate di pochi secondi.
La terapia è estremamente efficace se viene posta ovviamente una diagnosi precisa.
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